The Boss
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”We have a great dream”, scrivono sul muro dei social i tifosi del Tottenham. Il messaggio è diretto a Conte. Il grande sogno è vincere il campionato inglese, che per gli Spurs è un ricordo lontano, un vecchio libro impolverato e chiuso in soffitta. L’ultima gioia risale al 1961, l’allenatore era Bill Nicholson, decisivo il centravanti Bobby Smith, autore di 28 gol in First Division. Quello fu il secondo successo del Tottenham: il primo era arrivato nel 1951 e lo aveva firmato in panchina Arthur Rowe, che sfiorò anche la Coppa d’Inghilterra, persa in finale contro l’Huddersfield. Ora le ambizioni sono tutte concentrate su Conte, cinque “scudetti” in carriera: tre con la Juve, uno con il Chelsea e uno con l’Inter.
LA RIVOLUZIONE DI CONTE - Un mercato da top class, quello condotto dagli Spurs. Sei colpi: l’attaccante brasiliano Richarlison dall’Everton, il centrocampista maliano Bissouma dal Brighton, l’esterno Perisic (arrivato gratis dall’Inter), il prestito del difensore centrale Lenglet (bocciato da Xavi nel Barcellona), il portiere Forster come vice di Lloris. E nelle ultime ore anche un nuovo terzino destro, Djed Spence, in evidenza nella scorsa stagione con la maglia del Nottingham Forest, promosso in Premier League dopo ventitré anni. Il suo cartellino era di proprietà del Middlesbrough, che ha trovato l’accordo con gli Spurs per dodici milioni e mezzo di sterline, compresi i bonus.
PARATICI E IL 3-5-2 - Spence gioca nella nazionale inglese Under 21 di Lee Carsley, è alto un metro e 84, ha origini giamaicane, ma è nato a Londra il 9 agosto del 2000 ed è cresciuto con i baby del Fulham. Ottimo il rendimento nel Nottingham: trentanove partite, due gol e cinque assist. Oggi ha sostenuto le visite mediche. Il Tottenham ha anticipato il Chelsea per questo esterno da 3-5-2, scelto da Paratici. Corsa e potenza, cross e personalità: Spence entrerà in lizza per un posto con Emerson Royal e Doherty.
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