Votes taken by Robbe44

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    Torno sul Forum dopo tanto tempo per questa Bestia. Mi ricordo di quando fu aperta la scheda da Matt ancora oggi, cosi sono tornato a leggere i commenti. Ricordo che cercai i video di Haaland poco tempo dopo la pubblicazione della scheda, quando ne fece 9 in una partita. Le prime impressioni furono quelle di tutti, fisico devastante ma soprattutto questo suo modo del tutto innaturale di correre, condurre con il pallone, sembra quasi che abbia imparato a muoversi su un altro pianeta. Tralasciando però questo insieme di strambezza, qualità atletiche e forza fisica folle, questo ha una capacità di muoversi negli spazi matematica. Sa dove mettersi e sa sempre quanto siano lontani i difensori da lui.

    C'è un gol che mi ha particolarmente impressionato con il City, ed è il terzo fatto al Crystal Palace. Il City vince 3 a 2, al 70' c'è questa ripartenza del City, il Crystal è leggermente sbilanciato e Gundogan conduce palla da sinistra poco dopo la metà campo con la difesa avversaria che scappa, uno dei centrali deve uscire, cosi il secondo copre la profondità minacciata da Haaland ed il terzino sinistro cerca di fare la diagonale proprio sul norvegese posizionato tra gli ultimi 2; Gundogan non puo piu condurre perchè il centrale in uscita gli sta arrivando addosso e non ha neanche la giocata in profondità che stava aspettando di trovare, sullo sfondo vede quello psicopatico che si sbraccia come un matto, è carico come una molla, cosi gli da questa palla secca sulla linea di corsa. In questa situazione io dico che quasi tutti gli attaccanti guardano la palla e la porta e finiscono per perderla sulla chiusura del terzino che fa la diagonale arrivandogli alle spalle, Haaland invece appena parte il passaggio non guarda mai la porta, la prima cosa che fa è girarsi proprio per cercare la posizione del terzino, vede che sta facendo la diagonale, guarda di nuovo il pallone e di nuovo il terzino, ce l'ha addosso ormai, in questa corsa energica si prepara a tenerlo lontano dal pallone con il fisico tutto piegato su stesso, Ward gli arriva addosso in piena velocità e non lo sposta di un centimentro, anzi rimbalza indietro e mentre ritenta disperatamente di spostarlo in qualche modo finisce pure pure per farsi sbilanciare e cadere a causa di una sbracciata del non-umano, Haaland dal canto suo mentre si prepara a concludere con un doppio controllo lo tiene lontano con semplicità mentre questo sembra stia cercando di spingere una montagna, e Ward è tutto fuorchè un difensore leggero. Semplicemente un cyborg.
    Ho guardato cosi di nuovo tutti i gol con il Dortmund ed è bestiale, ha un controllo sugli spazi da attaccare fuori di testa, è un tipo di giocatore che non credo avrei mai apprezzato in passato, ma lui è cosi lontano da qualsiasi modello di calciatore che ho visto che me lo fa adorare

    Edited by Robbe44 - 7/10/2022, 07:53
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    Io ho visto la partita e l'impressione è che l'Atalanta sia rimasta spiazzata, tanto quanto lo sono rimasto io, dal intensità con cui ha giocato la Dinamo.
    Non è tanto questione di difesa o attacco ma proprio giocavano a 2 ritmi differenti, cosa che non ho mai visto prima d'ora nella Dinamo. Si scono schierati in un modulo speculare , atipico perché solitamente giocano con un 433, e l'hanno buttata sugli 1vs1 dove hanno dominato. Sia sul piano tecnico che quello fisico. Seguo la Dinamo da sempre in Europa e delle volte anche in campionato e questa è la miglior partita che gli ho mai visto fare dai tempi di Modric ed Eduardo. La squadra comunque dal centrocampo in su vale, Moro ed Ademi sono 2 centrocampisti di livello, ieri il secondo soprattutto è stato dominante per dinamismo ed intensità. Olmo è un trequartista da squadra top, Petkovic spalle alla porta è impressionante ma anche con la palla tra i piedi; purtroppo per lui segna davvero troppo poco per tutte le qualità che ha. Orsic è un esterno molto veloce , non molto tecnico ma molto verticale e a questo ritmi ci sguazza bene. Comunque è stato un problema di preparazione alla gara, l'Atalanta si aspettava di fare la partita dominando il campo giocando a ritmi da serie A e si è trovata invece di fronte una squadra che pressava a tutto campo a dei ritmi inattesi
  3. .

    Polonia 3 - Belgio 2



    Formazioni
    Polonia (433): Grabara; Pestka, Bielik, Wieteska, Fila; Zurkowski, Dziczek, Jagiello; Szymanski, Kownacki, Michalak.

    Belgio (4231): Jackers; Colls, Faes, Cobbaut, De Norre; Mangala, Heynen; Mbenza, Schrijvers, Lukebakio; Iseka.

    Partita giocata alla pari, con 2 squadre molto diverse. Belgio che fa gioco e cerca spazio contro una Polonia che gioca sulle ripartenze anche perché manca qualcuno chiche possa palleggiare.
    I centrali polacchi sono molto simili per caratteristiche, rocciosi molto alti e poco "moderni", ovvero non grandi palleggiatori. Enrrambi sbagliano sul primo gol, Wieteska in ritardo nella chiusura dello spazio in area e Bielik che pigramente non segue il taglio probabilmente perche a ridosso del area piccola. Comunque entrambi poca roba, ma giudizi personali definitivi cerchero di darli dopo aver visto almeno le 3 partite dei gironi. Terzini anonimi, sinceramente non ne ricordo proprio le caratteristiche, la partita l Ho vista una decina di giorni fa ma sono gli unici che mi sfuggono. Davanti la difesa gioca Dziczek, dia rete prestazione, tecnica mediocre ma buon posizionamento e ordine, non mi è dispiaciuto. Jagiello e Zurkowski mezz ali (il primo destra), Jagiello partecipa un lo di più al palleggio iniziale, ambidestro o comunqje utilizza mokto anche il piede debole che penso sia il sinistro, prestazione mediocre, non mo ha lasciato niente. Zurkowski di cui ho sentito anche qualche voce che lo dava alla Fiorentina è stato sicuramente il giocatore più decisivo in campo, segna il primo gol con un tiro di di sinistro dai 20 con visuale libera visto cne nessuno é uscito a contrasto, sinceramente parabile. Sul terzo gol salta abbastanza ridicolmente la statua Cobbaut in area e mette davanti alla porta Szymansky. Buon atleta , tecnicamente mediocre, gran frequenza nel attaccare l'area. Szymansky ha giocato da ala sinistra, Esterno di piede sinistro, molto veloce e rapido, tecnicamente mi è sembrato il più valido ma no ha toccato così tanti palloni da riuscire a capire quanto sia bravo , calcia una bella punizione nel primo tempo. L'ho trovato fuori ruolo, non ho verificato ma penso che solitamente giochi a destra o anche trequartista. L'altro esterno credo di poter già dire che sia poca roba, giocatore da corsia che punta il fondo in velocità, abbastanza rapido. Kownacki gioca una partita davvero brutta, Faes lo tiene senza troppi problemi e si mangia anche un paio di gol abbastanza fattibili.
    Grabara ottima partita, fa un paio di parate molto belle e da un senso di sicurezza per tutta la partita.

    Per il Belgio invece partita disastrosa del portiere, sul primo gol dorme, sugli altri non ha direttamente delle colpe lui ma qualcosa di meglio poteva fare. Faes mi è sembrato abbastanza interessante ma non ne ho capito ancora molto le caratteristiche , ha arginato degnamente Kownacki e vinto tutti i duelli aerei. L'altro centrale è un verità un terzino, degno tecnicamente, poco impegnato difensivamente ma quando lo ha puntato sul terzo gol Zurkowsky ha dormito male. Cools, aturore del secondo gol del Belgio di testa su un calcio d'angolo , gioca una partita scolastica, non punta mai palla al piede, non punta mai lo spazio senza palla, si fa vedere per gli appoggi e appoggia a sua volta verso la soluzione meno rischiosa. Il compagno dalla parte opposta gioca una partita simile giocando a piede invertito sostenendo un Po di più Mbenza con qualche sovrapposizione. Molto male Heynen dal quale mo aspettavo qualcosa di più, tecnicamente è abbastanza valido e si vede ma gioca sempre troppo scolastico, riceve e appoggia; prestazione anonima. Mangala il migliore del Belgio, mediano di quantità ma che sa giocare degnamente a calcio, più propositivo e coraggioso per qualche verticalizzazione e ha fatto anche qualcosa di buono dello stretto. Prende un palo dalla distanza nel primo tempo con un bel tiro. Mbenza peggiore in campo, Esterno meno coraggioso della storia, avrà toccato 40 palloni ma noo ha mai puntato una sola volta l'avversario, sarei curioso di vedere la statistica. Fisicamente molto simile a Lukebakio, entrambi sopra i 185cm. Il secondo gioca a destra a piede invertito, pur no giocando una grande partita si intuisce che è probabilmente il più forte della squadra, veloce, pericoloso nel dribbling e vede la porta. Schrijvers Croce e delizia, funanbolo alla Mertens gioca più da seconda punta che da trequartista, si crea molte occasioni con buone intuizioni negli ultimi metri, saltando bene l'avversario o posizionandosi bene per ricevere ma si mangia sempre tutto calciando malamente. Iseka punta sui 185 cm , veloce , destro di piede , gioca molto in profondità, fa un bel gol nel primo tempo tagliando in area e girando il cross basso con gran sensibilità su, secondo palo. So vede più nel primo tempo con qualche giocata bella di prima spalle alla porta, poi lo perdo un Po do vista.

    La prossima volta probabilmente farò un breve commento accanto alla pagella perché fare una descrizione così breve e confusionaria ha poco senso, magari stendero piuttosto un paio di righe sul atteggiamento tattico approfondendo un Po di più mentre accanto ai giocatori farò una breve descrizione delle caratteristiche tecnico fisiche , la prima volta che li vedo ( anche per giocatori già noti), con commento della prestazione e delle principali giocate o cappellate.

    Pagelle Polonia: Grabara 7; Pestka s.v., Bielik 5, Wieteska 5, Fila s.v.; Zurkowski 7,5, Dziczek 6,5, Jagiello 6; Szymanski 6,5, Kownacki 5, Michalak 5,5.

    Pagelle Belgio: Jackers 4,5; Colls 6,5, Faes 6, Cobbaut 5, De Norre 5,5; Mangala 7, Heynen 5; Mbenza 4,5, Schrijvers 6, Lukebakio 6; Iseka 6,5.
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    L'avrò visto massimo 5 volte ma un idea sul giocatore me la sono fatta, non in capisco perché venga considerato così "caro" , 16 milioni per Bennacer sono nulla e mi leverei anche tutto questo scetticismo di dosso. Giocatore adatto a qualsiasi a ruolo a centrocampo ed ha concluso una stagione notevole da ultimo in un centrocampo a 3. Forte nel primo controllo, bravo a tagliare la linea in conduzione e sorprendentemente bravo a leggere le giocate in fase passiva. Per me il Milan ha fatto l'affare del mercato estivo ; considerando che Sensi vienr valutato 30 milioni , Barella 50; questo lo hanno ricevuto in regalo
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    Tra l'altro la posizione di trequartista rispetto a quella di mezz' Ala a dirla tutta non ti stravolge i movimenti e il range di possibili giocate, ma ti fa sentire, più che effettivamente essere, centrale e importante per la fase offensiva . Non so Se qualcuno di voi abbia mai giocato a calcio, ma io ci giocavo (attualmente a 7) e giocavo appunto a centrocampo; quando venivo messo trequartista era più la sensazione che ti dava il ruolo a cambiare L atteggiamento che i compiti da eseguire in sé. Perché anche la mezz' Ala può cercare con più insistenza gli smarcamenti dietro la linea di centrocampo e prendersi responsabilità anche svariando quando in possesso (ad esempio Isco: metterlo mezz' Ala o trequartista non cambierebbe nulla), mentre Pellegrini da mezz' Ala è sempre così tanto scolastico da risultare anonimo, quasi inutile; perché tecnicamente è un giocatore su un ottimo livello, e in campo non ha neache delle brutte intuizioni, forse un Po troppo lento nel fare le giocate.

    È una considerazione abbastanza ridicola lo so, ma io volendo o no ho sempre idealizzato quel ruolo in questo modo tanto che mi cambiava totalmente nelle cose che facevo in campo, sarebbe strano se per un professionista fosse così eh , ma è una possibile spiegazione.

    Comunque stiamo parlando di 2 prestazioni positive, domenica prossima Pellegrini torna a fare schifo e noi abbiamo fantasticato per nulla
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    Descrizione che per quanto mi riguarda trovo fuorviante. Uno dei giovani che Sta giocando con continuità principalmente per gli infortuni di Moro e Majer ma non è sicuramente questo trequartista fantasioso e tecnico che viene dipinto nella scheda.

    È vero che nasce trequartista , o almeno sempre li ha giocato negli esordi, ma ultimamente con buona ragione viene utilizzato come mezz'ala. Giocatore abbastanza potente, forte atleticamente e garantisce una certa quantità; tecnicamente è discreto, buon utilizzo di entrambi i piedi ma da qui a dire che ha un controllo elegantissimo ce ne vuole. Ha una visione molto verticale, poco ragionevole in campo e tutte le giocate sono istintive.
    Difende con una certa irruenza e tempismo abbastanza difettoso, ma con gran volontà.

    "La Bosnia ha il suo nuovo Pjanic ", No, assolutamente no. Assomiglia di più al ex compagno Rog, tecnicamente magari ha qualcosina di più, atleticamente qualcosa in meno e in testa pure. Personalmente non lo vedo in contesti molto migliori della Dinamo
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    "Secondo l'UEFA, il premio «riconosce il miglior giocatore, a prescindere dalla sua nazionalità, che gioca per una squadra di calcio nel territorio di un membro della UEFA nel corso della stagione precedente».[1] Le prestazioni dei giocatori riguardano tutte le competizioni, nazionali e internazionali.[1]"

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/UEFA_Men&#..._the_Year_Award
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    Momento più divertente di Newcastle - Chelsea:
    Dopo oltre 70 minuti di giropalla sterile, imbambolato soprattutto dalle idee di Kovacic e Jorginho sempre troppo conservative (mai un azzardo in rifinitura o strappo), Rudiger a modi "mi sono stra rotto la minchia " lo vedo sistemarsi la palla per un probabile fuori stadio, accompagno il tiro pensando "ammazzati coglione" e un decimo di secondo dopo perdo di vista il pallone fino ad accorgermi che ha tirato una sassata pazzesca prendendo la traversa quando i giocatori tutti troppo in ritardo e troppo sorpresi guardano in cielo cercando la palla

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    Visto in Standard Liegi Ajax dello scorso Martedì, prestazione molto convincente nel 2 a 2 casalingo (dovelo Standard ha meritato qualcosa di più). Più in generale lavora molto bene la catena di destra composta da lui, Cavanda e Cancela-Gonzalez (per distacco il migliore in campo, assurda la carriera di merda che ha fatto). Giocatore adatto ad un calcio molto intenso, corre davvero tantissimo, si butta negli spazi con continuita e ripiega sempre quando c è da difendere. Discreta tecnica, pensavo fosse un po più dotato in questo senso, ma utilizza comunque piu che bene destro e sinistro quasi ugualmente (rimane prevalentemente destro). In qualche video che vidi in passato non mi fece questa impressione ma è davvero un giocatore potente per la stazza che ha. Ottime capacità associative dal lato in cui gioca (spesso si intestardisce a giocare sul medesimo lato ma quando alza la testa ha le idee e la precisione per fare buone giocate). Mi stupisco sia ancora qui se ha giocato la scorsa stagione su questi livelli, ora che la Champions è sfumata magari qualcuno se lo acchiappa ma dubito che l9 standard se ne privi se non per offerte coraggiose (sopra i 15 mln).
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    Oggi decisivo nel nella partita di andata contro l ' Astana (terzo preliminare di Champions) vinta 2 a 0 dalla Dinamo.

    Assist e gol... dategli un occhio che questo è buono



    Edited by Robbe44 - 7/8/2018, 19:01
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    Ragazzi date una lettura a queste 2 interviste molto interessanti che parlano di come viene sviluppato adesso il talento nelle giovanili della nazionale .

    La prima con il coordinatore tecnico di tutte le nazionali giovanili maschili:

    https://www.ultimouomo.com/come-si-coltiva...in-italia-pt-1/

    La seconda con una figura nuova del calcio , ovvero il match analyst che spiega anche come probabilmente si sviluppera sempre più questa figura grazie alle tecnologie in arrivo:

    https://www.ultimouomo.com/come-si-coltiva...in-italia-pt-2/
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    Rega ha fatto una partita normalissima, di normalissimo predominio fisco per la stazza che ha . Consacrazione di sta minchia, ha talento per far ben altro
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    Si mi riferisco a Neymar, e gli preferisco Hazard, si. "Post pieno di fuffa", se lo percepisci cosi probabilmente non hai idea di cosa io stia parlando. Certo che entrare nel forum e commentare solo la prestazione sontuosa di Hazard cercando tutte le possibili scelte alternative che aveva da fare (per la maggior parte solo giocate rischiose che per il 90 % si sarebbero concluse con passaggio un intercettato) deve nascere da un profondo odio per il giocatore, ha buttato fuori i tuoi beniamini? Non commenti le prestazioni di O'fenomeno o'Ney ?

    Ripeto: hai scritto un post ridicolo, tutto pieno di rancore per aver letto i giustissimo elogi fatti ad Eden3per la partita giocata.
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    La morte del padre è uno dei momenti più difficili da elaborare per un uomo. Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, nella prefazione de “L’interpretazione dei sogni” afferma che solo una volta terminato il libro gli era risultato chiaro il significato soggettivo dell’opera: “Esso mi è apparso come un brano della mia autobiografia, come la mia reazione alla morte di mio padre, all’avvenimento più importante, alla perdita più straziante nella vita di un uomo”. Darijo Srna non ha avuto paura di affrontare davanti a tutti un momento di commozione così personale: quando ha sentito le note dell’inno croato a Saint-Étienne, prima della partita contro la Repubblica Ceca a Euro 2016 e cinque giorni dopo la morte del genitore, non è riuscito a trattenere le lacrime.



    L’eredità



    Il 12 giugno del 2016, mentre sta guardando la partita della Croazia di suo figlio contro la Turchia, Uzeir Srna, malato da tempo, muore d’infarto davanti alla televisione. Il figlio Darijo torna a casa, a Metković, per l’ultimo saluto. Poi vola in Francia per la seconda partita del torneo. “Tutti sanno quale era l’ultimo desiderio di mio padre: che io tornassi per giocare con la Croazia. Tutto quello che aveva lo ha investito in me e nella mia carriera; non sarei qui se non fosse stato per lui”. Il padre di Darijo lo ha sempre sostenuto e non ha mai voluto far pesare sul figlio il ricordo di un passato impossibile da dimenticare. “Mio padre ha avuto una vita difficile. Io non sapevo tutta la sua storia nei particolari, quando l’ho letta in un’intervista non riuscivo a smettere di piangere. So che non potrò mai ripagarlo per quello che ha fatto per me.”

    La storia di Uzeir non è facile da raccontare, è comprensibile che il genitore non la volesse raccontare. La vicenda inizia nel 1941, quando il piccolo Uzeir Srna si trova nel suo villaggio natale, Gornji Stopići, in Bosnia. Una notte, le milizie paramilitari dei cetnici, serbi nazionalisti, irrompono nel villaggio e lo danno alle fiamme. Il padre fugge nella foresta portando con sé Uzeir e suo fratello maggiore, Safet. Uzeir non rivedrà mai più la madre, all’epoca incinta, e la sorella, bruciate vive nel rogo della casa.

    Nella confusione creata dalla fuga dei profughi Uzeir perde di vista i familiari, si ritrova a Sarajevo, poi da lì viene portato in un orfanotrofio a Murska Sobota, in Slovenia, dove un poliziotto decide di adottarlo, cambiandogli il nome in Mirko Kelenc. Nel frattempo, all’insaputa di Uzeir, il padre muore in Bosnia, ucciso da un proiettile vagante. Il fratello maggiore Safet rimane solo e si arruola nell’esercito, ma non ha dimenticato il fratellino e chiede sue notizie a chiunque incontri. Dopo due anni finalmente riesce a scoprire dove si trova Uzeir, va in Slovenia e lo riprende con sé. La guerra è appena finita, e i fratelli Srna, di nuovo in Bosnia, sono poveri e non sempre hanno qualcosa da mangiare. La fame è una costante nella vita di Uzeir, che inizia a lavorare come panettiere proprio per non soffrirne più. Con i primi soldi si compra un biglietto per Sarajevo, dove vivono dei parenti. Dopo qualche mese trova lavoro in una panetteria del posto e inizia a giocare a calcio come portiere dell’FK Sarajevo.

    Uzeir non riesce a stare fermo, si trasferisce a Belgrado, poi torna ancora in Bosnia per arruolarsi seguendo le orme del fratello. L’esercito lo manda a Busovača, piccola cittadina della Bosnia centrale. Gioca per un po’ con la squadra locale, poi passa al Čelik di Zenica, con cui si ritrova a fare il portiere di riserva in un’amichevole contro il Neretva a Metković, città croata al confine con la Bosnia. Il portiere del Neretva si infortuna e così Uzeir scende in campo con gli avversari, che a fine partita gli chiedono di rimanere. Uzeir si sposa con una donna del posto, Nada, che gli darà un figlio, Renato, oggi allenatore del Neretva. Il matrimonio con Nada non ha però vita lunga, Uzeir si rimette ancora in viaggio. Stavolta va fino a Parigi, dove gioca e lavora per quattro anni, poi torna a Metković, dove sposa un’altra donna, Milka, da cui ha due figli, Igor, nato con un handicap, e Darijo.



    Il Neretva gli chiede di allenare la squadra giovanile, dove Darijo inizia a mostrare il suo talento. A quel tempo Uzeir e tutta la famiglia coltivavano un orto per guadagnarsi da vivere. Un giorno Darijo decide di vendere delle verdure per comprarsi degli scarpini da calcio, ma il padre lo scopre e li restituisce al negozio. Dopo qualche tempo, tornerà a casa con un paio di scarpini nuovi, i migliori sul mercato, e li consegnerà a Darijo.

    Il talento del piccolo Srna è evidente, le prime offerte non tardano ad arrivare; la più convinta è quella dell’Hajduk Spalato, che manda il giocatore Ivan Gudelj a casa dei Srna a Metković, proponendo a Darijo di fare un provino per la squadra. La guerra che smembrerà la Jugoslavia è vicina, i Srna sanno che sarà difficile per un giovane che viene da una famiglia bosgnacca e musulmana essere accettato a Spalato, qualche allenatore chiede addirittura dei soldi per farlo giocare. Il talento del ragazzo però sconfigge anche i pregiudizi, è troppo forte per rimanere in panchina. Srna rimane a Spalato fino al 2003, vincendo un campionato e due coppe nazionali, poi passa allo Shakhtar.

    Con gli stipendi da calciatore Darijo regala al padre una Mercedes e una BMW, Uzeir apre la sua panetteria ma non vive nel lusso, anzi, continua a risparmiare. L’unica differenza importante rispetto al passato è il campo di calcio dietro l’angolo di casa, il regalo di Darijo alla sua città natale. “Mio padre e la mia famiglia significano tutto per me. Dedico ogni gol a mio fratello Igor, non posso dimenticare come i miei famigliari hanno sofferto mentre cercavano di trovare soldi da mandarmi durante i miei primi tempi all’Hajduk”.



    Terzino destro con licenza di creatore di gioco.



    Con una storia del genere nel suo passato, la decisione di Srna di continuare a essere il capitano e l’anima dello Shakhtar Donetsk anche nelle difficoltà è arrivata in modo del tutto naturale. Tuttavia Darijo deve aver pensato a una tragica beffa del destino quando un’altra guerra è entrata a far parte della vita dei Srna. Nell’estate 2014 la guerra del Donbass lo costringe ad abbandonare la casa di Donetsk e lo stadio dello Shakhtar, la squadra di cui è capitano e bandiera. Oggi Darijo e compagni giocano al Metalist Stadion di Kharkiv, 150 miglia a nord della città che rappresenta, un miglioramento rispetto al lontanissimo stadio di Lviv che ha ospitato le partite casalinghe della squadra dal 2014 al 2016.

    Il senso di appartenenza del giocatore croato alla maglia arancione e nera dello Shakhtar è stato confermato il giorno del suo trentacinquesimo compleanno, il primo maggio 2017, quando nonostante le sirene blaugrana che lo volevano al Camp Nou Srna ha firmato il rinnovo del contratto che scadrà l’anno prossimo e che probabilmente chiuderà la sua carriera da calciatore. “Mi ha cercato il Barcellona, ma il mio cuore è qui. Ho detto al presidente che avrei preferito vincere il campionato con lo Shakhtar che la Champions League col Barça. Non mi sento parte di un club, ma di una famiglia”. Non solo parole, ma soprattutto fatti, come quando nel 2014 ha comprato a Metković venti tonnellate di mandarini che ha regalato ai 23.000 bambini di Donetsk e della regione del Donbass. Mandarini che, forse per caso, tornano anche in un simpatico spot dedicato a lui e alla sua famiglia in vista del Mondiale 2014 in Brasile.



    Srna in campo



    All’Hajduk Spalato Srna inizia a giocare come centrocampista esterno, con la squadra croata vince un campionato e due coppe nazionali. Nel 2003 il passaggio allo Shakhtar, dove Mircea Lucescu lo trasforma in uno dei terzini destri più completi nel panorama internazionale. Cross, progressioni, calci di punizione, di rigore, Darijo ha un piede destro fantastico, una grinta ed un’energia inesauribili, qualità importanti forse non sempre riconosciute perché non ha mai giocato in uno dei top club d’Europa, preferendo rimanere legato allo Shakhtar di cui è diventato un’icona e recordman di tutti i tempi per presenze. Con la squadra di Donetsk ka vinto dieci volte il campionato e undici la coppa nazionale, anche se il trofeo più importante è quello conquistato nel 2009, l’Europa League sollevata da capitano. Per l’occasione Srna ha noleggiato un aereo per far volare a Istanbul 125 fra parenti e amici.



    Il 2009 è un anno importante anche per un altro motivo. Srna viene nominato capitano della Nazionale croata dall’allenatore ed ex compagno all’Hajduk Slaven Bilić, ruolo che ricoprirà fino al ritiro dalla Nazionale avvenuto nel 2016 dopo l’Europeo francese. Bilić ha detto di lui: “Lo buttano giù e sembra rotto, ma poi si rialza e continua a correre. Come se fosse Robocop”. Un attestato di stima che racconta molto del carattere e della tenacia del capitano croato.

    “Non è solo un giocatore completo ma una persona completa. È l’anima della squadra. Non si può fare altro che amarlo”.

    Nel 2009 Darijo diventa capitano, ma il suo ruolo in squadra era diventato fondamentale già da tempo. Impossibile dimenticare il suo gol nel Mondiale 2006, una magnifica punizione contro l’Australia che riscatta il rigore sbagliato nel match precedente contro il Giappone.



    Srna dichiarerà in un’intervista che “scendere in campo per la Nazionale è la sensazione migliore che si possa provare giocando a calcio”, e lui vorrà provare quella sensazione più volte possibile, diventerà infatti il giocatore che vanta più presenze con la maglia a scacchi biancorossi.

    Purtroppo per lui con i Vatreni (gli infuocati) sono arrivate anche delusioni cocenti, come l’avventura di Euro 2008. Darijo segna il primo gol nella partita del girone vinta contro la Germania ma rimane l’unico dei suoi a non sbagliare dal dischetto contro la Turchia, nei quarti di finale. I croati erano arrivati a giocarsi la partita dagli undici metri dopo essere passati in vantaggio nei supplementari con Klasnić ed essere stati ripresi dal gol di Semih Şentürk all’ultimo minuto. Dopo la beffa il tracollo psicologico nel finale era prevedibile, solo Srna era riuscito a scuotersi e a crederci ancora mantenendo la lucidità mentale. Forse proprio per questo dopo la sconfitta piange a dirotto in mezzo al campo, inconsolabile. Perfino l’arbitro Rosetti si avvicina per dargli conforto e aiutarlo a rialzarsi, ma Darijo è a pezzi, la delusione è enorme.

    I momenti difficili per il capitano della Nazionale sono stati diversi, c’è sempre stato qualcuno pronto a contestarlo (non pubblicamente) per le sue origini bosgnacche, qualcuno che sosteneva che Srna non avesse la leadership e la fermezza necessarie per guidare il gruppo, qualcuno che ricordava le sue lacrime dopo Euro 2008 come esempio di fragilità. Alle critiche il capitano ha sempre risposto, dentro e fuori dal campo. Nel 2012, mentre la Croazia faticava nelle qualificazioni per gli Europei ed era reduce dalla mancata qualificazione ai Mondiali 2010, Darijo ammetteva di sentirsi “sotto processo come se avessi ucciso sei persone” ma di non avere problemi ad affidarsi a uno psicologo per sopportare la grande pressione a cui era sottoposto e migliorare anche sotto l’aspetto della tenuta mentale. Srna è sempre stato una persona emotiva, ma non ha mai avuto problemi ad ammetterlo, considerando che proprio la sua emotività lo porta a dare tutto se stesso nei momenti che contano. Nel 2012 il capitano croato affronta a testa alta le contestazioni e insieme alla squadra si qualifica agli Europei, prendendosi anche un’importante rivincita contro la Turchia.

    Lo spareggio contro i turchi è una delle pagine più importanti scritte da Darijo con la Nazionale. I Vatreni sistemano la pratica già all’andata, a Istanbul. La Croazia passa in vantaggio con Olić, poi Srna scappa via sulla linea di fondo e pennella un cross perfetto sulla testa di Mandžukić, che non può sbagliare. Raddoppio. Il terzo gol nasce sempre da un’idea del capitano, che su una punizione tagliata fornisce l’assist per un altro colpo di testa vincente, stavolta di Ćorluka



    Il ritorno a Zagabria è solo una formalità, finisce a reti inviolate. Srna e compagni possono festeggiare e prepararsi per Euro 2012, dove ben figureranno ma usciranno presto dalla competizione, stritolati dal girone di ferro con Italia e Spagna, le future finaliste. Diversamente dal 2012, agli ultimi Europei la Croazia è riuscita a superare il girone e si è qualificata per gli ottavi di finale, dove è stata sconfitta dal Portogallo poi vincitore del torneo. Nonostante i diversi problemi fuori dal campo e la scomparsa del padre, Darijo ha disputato un torneo di altissimo livello. A trentaquattro anni suonati, ha corso come un ragazzino, è stato una spina nel fianco per gli avversari con i suoi cross, le sue discese ad attaccare in verticale lo spazio e le sovrapposizioni in fase offensiva e si è applicato senza incertezze anche nella fase difensiva. Purtroppo per Srna, anche stavolta non è arrivato un risultato di prestigio con i Vatreni.

    La carriera di Darijo comunque non è ancora finita: in questa stagione, nonostante l’abbandono di Lucescu dopo dodici anni sulla panchina dello Shakhtar, è arrivato il trionfo nel campionato ucraino che mancava dalla stagione 2013/2014. Srna ha intenzione di continuare a dare tutto in campo e di rimandare la carriera da allenatore che lo aspetta, anche se ci sono già dei video che celebrano i suoi anni migliori come giocatore.



    Fonte: http://zonacesarini.net/2017/06/19/darijo-srna/
  15. .
    La Croazia del 2008 diciamo che era qualcosa di molto diverso a quella di oggi. Li eravamo dei veri e propri outsider di fatto e mediaticamente. Sicuramente più piacevoli da vedere, ricordo quel 442 molto organizzato, verticale e dinamico. Srna che giocava da esterno destro (a mio parere uno dei migliori terzini destri degli ultimi 15 anni, la carriera che ha avuto è stata una scelta), a sinistra si alternavano Kranjcar e un Rakitic che ancora non aveva un ruolo. La coppia davanti era Olic e Petric (Ai tempi il nostro top Player era Eduardo da silva, gli hanno rotto la gamba 2 mesi prima del europeo, gesto che tra i media nostrani é apparso come una vendetta inglese per averli buttati fuori alle qualificazioni in una partita per noi inutile). Metà campo Kovac, un Modric appena acquistato dal Tottenham com riserva più utilizzata per il ruolo Vukojevic!! La linea difensiva era Pranjic (in quel europeo sembrava un fenomeno), simunic, kovac e Corluka.
    Diciamo che come rosa non c'è paragone, ma anche come approccio alla gara. Baricentro molto più basso, ma calcio giocato con il doppio della velocità. Lo spirito di quella squadra era incarnato dal gioco di Modric, che era tutto un altro giocatore rispetto ad oggi. Probabilmente questa è la prestazione che lo ha fatto conoscere agli addetti ai tempi:



    Giocatore molto verticale con un dinamismo incredibile, aveva un gioco molto più istintivo.
    Personalmente preferisco il Modric degli ultimi anni perché ha sviluppato una capacità di lettura del gioco impressionante, da quando guardo io il calcio mai visto un giocatore capirlo così bene in campo, sia attivamente che non.

    Per quanto riguarda questo mondiale in questo momento preferisco non dire cosa penso riguardo a pronostici e sensazioni. Ma a livello di gioco e per come stiamo in campo diciamo che non mi piace quasi nulla, se non Modric. Mi è parso chiaro fin da subito che con Brozovic davanti la difesa e Perisic in tribuna faremmo ben altro gioco (continua agiocare solo per il contributo difensivo che da). Rebic e Perisic hanno caratteristiche troppo simili per coesistere , e non c è dubbio su chi stia facendo meglio in questo momento, nonostante sia fuori ruolo mi piacerebbe vedere Kramaric a sinistra per creare un lato forte , visto che è un buon accentratore di gioco e con la palla si, ci sa fare, oltre che a vedere discretamente la porta. In una partita come quella con la Russia questo si sarebbe dovuto fare, invece che insistere su questa mediana improbabile (Modric- Rakitic).
    È abbastanza chiaro che Dalic veda lo sviluppo del gioco solo sugli esterni, dove da entrambi i lati avremmo esterni difficili da marcare quando attaccano la porta dal lato debole, ma mi è parso anche un piano piuttosto fallimentare ad oggi, visto le scarsissime capacità associative dei 2 esterni cavalloni.

    Spero solo che veniamo accompagnati da questo discreto culo che ci sta seguendo, perché nonostante l'Inghilterra sia tutto tranne che forte, è comunque ben altra roba rispetto a ciò che abbiamo trovato adesso . In particolare tatticamente.. noi soffriamo e non poco il gioco dietro la linea di centrocampo e loro si mettono con 4-5 giocatori a ricevere palla in quella zona sulle verticalizzazioni dei 3 centrali; soprattutto se ci schieriamo con Modric-Rakitic in mediana, che sarebbe un vero suicidio.
    Tra l'altro abbiamo anche perso quel discreto palleggio che avevamo al europeo di 2 anni fa appunto per sta mania degli esterni cavalloni di Dalic, ma per ora i risultati stanno dalla sua e a me va bene così.
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