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.Non sta attivamente partecipando ne a questo topic ne alla chat, l'ha detto e poi non ha più portato avanti la cosa. E non c'è stato nessun altro che ha sostenuto quell'opinione, per questo pensavo l'avessimo già archiviata.
Poi sono d'accordo che ci siano tantissimi nel nostro paese con quel tipo di mentalità, e io da ragazzino ero tra quelli, poi ho conosciuto diverse persone da tante parti d'Italia differenti, e ho cambiato idea, aprendo gli occhi.
Però non vedo che cosa possiamo cavare dal discuterne oltre (riferendomi a questo particolare lato della grande discussione messa in piedi).
Io difatti ho partecipato alla discussione in termini di tifo sportivo per i "compatrioti" e dibattevo su quello.
Ah ma io non mi riferivo esclusivamente all'utente, parlavo dell'articolo, abbiamo affrontato la discussione su due piani diversi.
Dal punto di vista sportivo poco da aggiungere, c'è chi sente di più il valore dell'appartenenza ad contesto socio-sportivo e chi meno o per nulla (io da giovane ero molto più tifoso della Juventus ad esempio, al punto che nella finale del 2003 ero incazzato come una bestia e mia sorella che era milanista non ha potuto godersela poverina; nell'ultima finale persa mi son detto "vabbè, sono più forti loro, giusto così" e dopo la partita non ricordo che abbia fatto, ma è finita lì per dire). Insomma ho un po' abbandonato lo sciovinismo sportivo per godermi di più lo sport in generale (anche perché ne seguo veramente tanti, per passione mia, e se dovessi essere preda di gioie o dolori esistenziali ogni volta che un atleta o un team che seguo vince o perde, altro che Split LOL)
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Qui da me la visione del trentino "più austriaco che italiano" è la norma, la maggior parte delle persone la pensano così. Il termine "traliccio" è classico, in più l'utilizzo del tedesco come prima lingua viene aspramente criticato.
Personalmente, anche io considero che non sia stato fatto lo sforzo giusto per rendere l'italiano la lingua principale, però sono elementi che rendono i trentini tali, ed essendo a favore dell'identità personale, è giusto che vengano mantenuti.
Diciamo che trovo improprio il lombardo che definisce austriaco un trentino, come trovo sbagliato il trentino che si definisce austriaco.
Sinner non si è mai dimostrato, nel pubblico, una persona che non teneva a rappresentare l'Italia. Parla bene l'italiano quanto il tedesco, si esprime sempre in italiano e ha più volte affermato di sentire l'Italia vicina, quanto la sua regione del Trentino. E allora basta, su questo non c'è altro da dire.
Sulla residenza fisicale, e sul discorso "non paga le tasse qui, ergo non è poi così patriottico", direi che è un'affermazione veramente idiota, ma che effettivamente vale per tante persone. Chi ha determinate entrate, al 95%, ha residenza altrove per evitare le tasse. Soprattutto se parliamo di personaggi pubblici, quindi non vedo lo scandalo.
Ognuno è libero di prendere residenza dove vuole, lui il guadagno lo fa non perché italiano, ma perché capace. Magari per altre figure professionali che hanno correlazione tra guadagno e paese dovrebbe invece esserci uno stop a livello legale, ma tanto il fisco si cura solo dei piccoli-medi evasori, quelli grandi li lascia stare.
Per concludere, sullo sport anche io seguo diverse discipline, e tutte in modo "distaccato" in realtà, tolto, ovviamente, il calcio: le ultime due finali di CL per me sono state difficili da smaltire.
Ma non arrivo a soffrire per un Sinner che perde, o per un Jacobs o per un Bagnaia: è sentimento riservato solo alla Juventus. Semplicemente, preferisco vedere loro al primo posto che altri.. -
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Drafo approfitto di questo topic per chiederti circa una disamina, se ti va
Sì, il più e più volte discusso caso Montanelli.
Parlavamo di patria, di razzismo, di costrutti sociali, abbiamo insomma fatto un minestrone bello denso da cui è uscita roba interessante. Visto il tuo interesse nel partecipare a questi dibattiti sul sociale, voglio comprendere a 360 come/se giudichi questo fatto storico, le eventuali colpe di Montanelli, la meritevolezza del coraggiosissimo intervento dell'eritrea Elvira Banotti.
Se è un caso che in Africa i costumi siano più villerecci in virtù di un arretratezza storica del continente nero, se è corretto sposarsi con una bambina, se è corretto scoparla e farci dei figli se la cultura di quel posto lo permette (anche se un ventiquattrenne occidentale, parer mio, non può nascondersi dietro questa scusa), se le cose sono cambiate, se esistono dei valori universali o la morale è soggettiva e deve variare.
Insomma, gli spunti sono tanti, invito tutti a partecipare anche solo per fare due chiacchiere.
Indro è stato il miglior giornalista italiano del Novecento.. -
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Bellissimo spunto che si apre ad un sacco di diramazioni diverse, appena ho tempo rispondo per bene. .
Italia, USA ed imperi coloniali vari: alla ricerca del patrottismo nella società moderna |
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